Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma. Dichiarazione universale dei diritti umani

Il 2 dicembre di ogni anno ricorre la giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù.

E’ stata scelta questa data poiché il 2 dicembre 1949 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione per la soppressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui, entrata poi in vigore il 21 marzo 1950

L’Italia ha recepito la Convenzione con la Legge n. 1173 del 23 novembre 1966, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio 1967.

Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha approvato nella seduta del 23 ottobre scorso, lo schema del disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Protocollo relativo alla Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) n. 29 sul lavoro forzato e obbligatorio, adottato a Ginevra nel 2014.

Il Protocollo impegna lo Stato a prevenire il ricorso al lavoro forzato, in particolare nelle nuove forme di tratta degli esseri umani e sfruttamento lavorativo, a migliorare la protezione delle vittime e a fornire l’accesso al risarcimento. Inoltre è volto a rafforzare le azioni per la piena applicazione della Convenzione, con la finalità di sopprimere il lavoro forzato e obbligatorio anche nelle nuove forme (tratta di persone e sfruttamento dei lavoratori migranti), di assicurare alle vittime una protezione e l’accesso a meccanismi di risarcimento adeguati ed efficaci e di reprimere i responsabili del lavoro forzato ed obbligatorio.

A tal fine, si prevede che i Paesi aderenti elaborino una politica nazionale e un piano di azione che contengano linee d’intervento sistematiche e coordinate da parte delle autorità competenti.

Oggigiorno, in tutto il mondo ci sono più di 21 milioni di schiavi. Sono uomini, donne e bambini che subiscono una delle tante forme che può assumere la schiavitù: traffico di esseri umani, sfruttamento del lavoro per debiti, sfruttamento sessuale, lavoro minorile. (Dati: 50forfreedom.org)

Ma qual è la schiavitù moderna?  E’ lo sfruttamento cui una persona non è in grado di sottrarsi perché minacciata, perché subisce violenza, coercizione, inganno.

E’ schiavitù il lavoro minorile: un bambino su dieci al mondo lavora: sono più di 150 milioni di bambini.

La Convenzione sui diritti dell’infanzia riconosce “il diritto del bambino di essere protetto dallo sfruttamento economico e di svolgere qualsiasi lavoro che possa essere pericoloso o che interferisca con l’istruzione del bambino o che sia dannoso per la salute del bambino o lo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale.”

L’OIL ha adottato un nuovo protocollo che vincolerebbe legalmente gli Stati con l’obiettivo di eliminare il lavoro forzato.

Ma cos’è il protocollo sul lavoro forzato?

Si tratta di un trattato giuridicamente vincolante che impone ai governi di adottare nuove misure per contrastare il lavoro forzato in tutte le sue forme. Funziona su tre livelli principali: prevenire il lavoro forzato, proteggere le vittime e garantire loro l’accesso alla giustizia e al risarcimento. Essendo un trattato internazionale, i paesi devono prima ratificare il protocollo prima che entri in vigore.

Protocollo OIL n. 29 sul lavoro forzato e obbligatorio (file pdf)