Rischiamo di non parlare più né di accoglienza né di integrazione

firenzetoday.it riferisce che ieri anche il consiglio comunale di Firenze ha approvato un ordine del giorno “per chiedere la sospensione del cosiddetto ‘Decreto Salvini’, che comprende le materie sicurezza e immigrazione.“ “Il testo “impegna il sindaco e la giunta comunale a chiedere al ministero dell’interno ed al governo di sospendere l’iter parlamentare e gli effetti dell’applicazione del decreto legge e aprire un confronto con Firenze e le Città italiane, al fine di valutare ricadute concrete di tale decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori”

ilsole24ore.com scrive: “Preoccupato per il decreto anche il Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), che oggi ha lanciato un appello ai legislatori, che sono « ancora in tempo per fare la cosa giusta, non solo per i richiedenti asilo e rifugiati ma anche in nome della lunga e orgogliosa tradizione dell’ Italia di rispetto dei diritti umani». L’ Unhcr richiama «l’ attenzione sull’ impatto che i nuovi provvedimenti potrebbero avere sul sistema di accoglienza e asilo in Italia». Se approvati senza modifiche «potrebbero influire negativamente sull’ accesso alla protezione e ai diritti dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia», conclude l’ agenzia Onu, che ricorda l’ obbligo di conformare ogni intervento legislativo «alla Convenzione di Ginevra, alla normativa internazionale e agli standard europei esistenti».

E ricorda che “Anche l’ Anci contro la chiusura degli Sprar Ieri, a chiedere un passo indietro della maggioranza sulla riforma degli Sprar contenuta nel Dl 113 era stato anche il presidente dell’ Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro. «Tornando all’ antico con i centri unici, con i Cas e i Cara riducendo anche la disponibilità economica, – ha spiegato il leader dell’ associazione dei Comuni – rischiamo di non parlare più né di accoglienza né di integrazione. Queste persone poi le lasceremo all’ interno delle città e delle comunità che ospitano i Cas e i Cara con tanti problemi e con tante possibilità di tensioni sociali». «Cancellare il permesso umanitario – ha concluso Decaro – non cancellerà queste persone del nostro territorio che diventeranno irregolari e le persone irregolari nella migliore delle ipotesi vanno a lavorare in nero, nella peggiore delle ipotesi diventano braccia affidate alla criminalità organizzata»

Su affaritaliani.it il sindaco di Milano Giuseppe Sala sempre sul decreto Sicurezza: “Si aggrava la situazione dei Comuni e i poveri sindaci avranno sempre piu’ un problema, perche’ poi i cittadini vedranno in giro per le strade queste persone e si lamenteranno piu’ di prima.” 

Un articolo del Corriera della Sera dedica un articolo al Comune di Montesilvano e al suo progetto Sprar. Parla il sindaco Francesco Maragno che, come ricorda il quotidiano, “è stato eletto nel centrodestra”: “«Dicevano che avrei fatto aumentare il numero degli stranieri. Ma questo sistema prevede un massimo di tre migranti ogni mille abitanti».

Scrive il Corriere: “La città oggi accoglie 101 persone: si occupano di verde pubblico, pulizia della strada, servizi cimiteriali e assistenza sugli scuolabus. La scorsa estate in sette hanno lavorato in due spiagge per disabili, iniziativa che è valsa al Comune la segnalazione per l’ Oscar dell’ ecoturismo 2019. E il caso di Montesilvano ha attirato l’ interesse di alcuni ricercatori cechi e di una studentessa della Sorbona. «C’ è chi mi ha paragonato all’ ex sindaco di Riace, Lucano, ma ci accomuna solo la parola “lucano”», scherza Maragno, nato 46 anni fa a Matera (il primo cittadino è approdato a Montesilvano per la moglie). «Ho soltanto applicato la legge. Peraltro, lo Sprar esiste grazie al centrodestra: è stato istituito dalla Bossi-Fini».

I montesilvanesi lo fermano per strada e gli telefonano per ringraziarlo. Lui pensa al futuro: vorrebbe ridurre l’ accoglienza per migranti adulti a favore dei minori non accompagnati. Intanto in una delle cinque strutture dove alloggiano gli ospiti dello Sprar una coppia di nigeriani ha avuto una bimba, Annabel.” È la prima nascita a Montesilvano in 35 anni.