I PIANI LOCALI MULTISETTORIALI

 

 

Grazie al supporto fornito da ANCI e Cittalia attraverso interventi di sostegno individualizzato sul campo, otto Comuni – Albenga, Castel Volturno, Corigliano-Rossano, Lavello, Porto Recanati, Rovigo, Saluzzo e Siracusa – hanno realizzato in forma sperimentale dei processi mirati di pianificazione partecipativa che hanno portato alla definizione di altrettanti Piani Locali Multisettoriali di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, adottati formalmente tramite delibera di Giunta o di Consiglio Comunale.
Le testimonianze degli Amministratori dei Comuni Incas 
I Piani Locali Multisettoriali rappresentano degli strumenti di attuazione a livello locale degli interventi previsti dal Piano Triennale nazionale, che sviluppa la strategia nazionale per il contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato tramite un impianto di governance che coinvolge istituzioni nazionali e locali, rappresentanti dei datori di lavoro del settore agricolo e produttivo e le principali associazioni del Terzo settore.
I Piani locali così realizzati rappresentano il frutto di un processo ampio e integrato di partecipazione e di elaborazione, che ha visto le amministrazioni comunali protagoniste nell’attivazione dei principali attori e network istituzionali e nella creazione e consolidamento di reti multistakeholder territoriali.
Per facilitare la definizione e adozione dei Piani nei Comuni coinvolti nella prima fase di InCaS, nel biennio 2022-2023 sono stati istituiti 36 gruppi di lavoro tematici a cui hanno partecipato ben 250 organizzazioni diverse, per un totale di più di 110 incontri di rete, che hanno consentito agli Enti locali coinvolti di analizzare problemi e opportunità territoriali e di proporre soluzioni fattibili, sostenibili e coerenti con le politiche nazionali sul contrasto allo sfruttamento lavorativo in ambito agricolo nel loro territorio.
Per facilitare il processo di costruzione dei Piani Locali Multisettoriali, ANCI e Cittalia hanno realizzato uno schema di “Masterplan” – inteso come documento di indirizzo strategico che sviluppa un’ipotesi complessiva di programmazione del territorio sul tema del contrasto allo sfruttamento lavorativo dei cittadini di Paesi terzi – che è a disposizione dei Comuni interessati e che può essere utilizzato come modello di base per l’elaborazione dei documenti locali di programmazione.
La dote di InCaS, con la realizzazione dei Piani locali multisettoriali, costituisce una leva importante anche per altre realtà territoriali, fornendo strumenti ed esempi concreti per l’attivazione e gestione di processi di pianificazione partecipata a livello locale sul delicato tema del contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato. Per il biennio 2024-2025, infatti, attraverso lo sviluppo di specifiche attività di formazione e in raccordo col Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ANCI e Cittalia proseguiranno gli interventi di assistenza tecnica agli Enti locali con l’obiettivo di promuovere ulteriormente le competenze necessarie alla realizzazione di Piani Locali Multisettoriali di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato in agricoltura.
Questi i Piani Locali Multisettoriali (PLM) di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato sviluppati nella prima fase del progetto:
PLM del Comune di Albenga
PLM del Comune di Castel Volturno
PLM del Comune di Corigliano Rossano
PLM del Comune di Lavello
PLM del Comune di Porto Recanati
PLM del Comune di Rovigo
PLM del Comune di Saluzzo
PLM del Comune di Siracusa
Nell’ambito delle attività territoriali del progetto InCaS sono stati predisposti inoltre 5 articoli di approfondimento (“focus”) su tematiche ritenute di particolare rilevanza alla luce del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Nello specifico, i focus sono focalizzati su due ambiti:
  • policy di livello nazionale considerate un fondamentale riferimento per lo sviluppo di interventi in materia di contrasto allo sfruttamento lavorativo e presa in carico delle vittime;
  • azioni di governance e supporto diretto ai cittadini stranieri che operano in agricoltura, implementate a livello territoriale attraverso il diretto protagonismo dei Comuni aderenti al progetto InCaS