Giovani e lavoro in Europa: quali azioni possono mettere in pratica le città per favorire l’occupazione?

“Sono i datori di lavoro che creano posti di lavoro”. Se le città si impegnano per aiutare i giovani a ottenere un posto di lavoro di cui hanno bisogno, l’impegno dei datori di lavoro è fondamentale per il successo. Il successo richiede la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro per i giovani. Questo significa che i datori di lavoro, di imprese grandi o piccole, pubbliche o private ovvero dalle start-up locali e micro imprese a società nazionali ed internazionali con filiali in città, devono reclutare più giovani, tenerli a lungo, formandoli e fornendo opportunità per loro. Così, per ogni datore di lavoro l’impegno deve essere al centro dell’azione della città per affrontare la sfida dell’occupazione giovanile. Questo era solo un estratto, per leggere l’intero articolo basta cliccare here. Con il lavoro di Urbact nelle città ci siamo imbattuti in una serie di esperienze di città che lavorano con i datori, per iniziare a partire dalle scuole per aiutare i datori di lavoro ad assumere giovani. In questo momento preciso, abbiamo scoperto che l’impegno del datore di lavoro è considerato vitale da organizzazioni come l’OCSE. A Bruxelles nell’autunno del 2014, dove abbiamo incontrato insieme rappresentanti delle giovani generazioni, datori di lavoro, le città, gli esperti e i professionisti provenienti da paesi in tutta Europa, abbiamo potuto apprendere che c’è un grande interesse generale nel migliorare il ruolo e le relazioni con il datore di lavoro. Questo articolo mette in luce i messaggi chiave di questo lavoro per le città: quello che possono fare e come potrebbero farlo.

Quali sono dunque le azioni concrete che portano a risultati alle città? Scoprite cosa serve ai datori di lavoro.
Come minimo, le città hanno bisogno di avere una chiara idea di quali sono le esigenze dei datori di lavoro: quali posizioni possono mettere a disposizione, o sono potranno avere a disposizione in futuro? Di quali competenze hanno bisogno? Quali posizioni lavorative sono difficile da colmare a causa di carenze di specializzazioni? Come si reclutano i giovani nel miglior modo? Cosa possono modificare per reclutare più giovani? Perché i datori di lavoro non assumono giovani? Ad esempio, nella partnership Leeds City Region si utilizza un sondaggio biennale fatto ai datori di lavoro sulla valutazione dei loro bisogni di competenze, l’entità e la natura delle carenze di studi e lacune, la sottoccupazione e di come questi variano a seconda del settore e dell’occupazione. Un’indagine campione non può che identificare particolari esigenze, ma anche modelli più ampi che possono poi confrontati.

Dare informazioni, consigli e regole
I giovani, per operare scelte oculate nel passaggio dalla scuola al mercato del lavoro, hanno bisogno di informazioni sui posti di lavoro, le competenze di cui c’è più richiesta, gli utili e così via. Uno stretto rapporto con i datori di lavoro permette l’accesso a queste informazioni perché questi ultimi sono spesso disposti ad aiutare a sviluppare da zero una carriera, far tenere conferenze, far partecipare a eventi e addirittura fornire mentoring ai giovani. Le città sono il posto giusto per raccogliere informazioni sulle esigenze dei datori di lavoro e le tendenze del mercato del lavoro e quindi la produzione di materiali interessanti per i giovani per aiutare a guidare le loro decisioni di istruzione, formazione e lavoro. Nella Leeds City Region il network delle Imprese Locali ha prodotto una serie di « sector factsheets » che analizzano nel dettaglio trend di mercato, opportunità, stipendi e qualifiche richieste e puù essere usato come una guida alla carriera.

Costruire relazioni a lungo termine tra datori di lavoro e il sistema di istruzione e fomazione
Il passaggio dalla scuola al lavoro è di fondamentale importanza per i giovani. Ogni singolo datore di lavoro o le singole scuole, college o università hanno un valore per lo sviluppo delle relazioni tra e del beneficio reciproco, per facilitare il processo occupazionale per i giovani (e datori di lavoro). Le città possono svolgere un ruolo strategico nel sistematizzare questi rapporti, incoraggiarli e dimostrarne i vantaggi e mettere in atto misure per sensibilizzare gli enti di formazione per soddisfare le esigenze dei datori di lavoro. Si possono istituire incentivi (finanziari, comportamentali o morali) oppure favorire sgravi fiscali per i fornitori, tutto per garantire ai giovani l’accesso al lavoro e ad una formazione più appropriata. A Breslavia, in Polonia, i partner dell’ URBACT Markets network, hanno favorito la crescita di investimenti stranieri e hanno dato valore alla catena di lavoro nell’economia locale, spostando la domanda di lavoro su giovani altamente specializzati. In Polonia hanno sviluppato rapporti con le scuole, aumentando la componente professionale; e hanno creato un hub accademico per incoraggiare università per la collaborazione economia. La costruzione di questi ponti tra il mondo dell’istruzione e del lavoro aiuta a preparare i giovani alla vita lavorativa, aumenta la specializzazione mirata dell’istruzione e della formazione e sensibilizza datori di lavoro, insegnanti e giovani.

Un dialogo permanente
Le città possono andare oltre, e stabilire un accordo più intenso e a lungo termine, attraverso la creazione di un organo specifico o di un partenariato indipendente. Per affrontare la sfida dell’occupazione giovanile le città devono includere tutti i soggetti chiave (come i servizi pubblici di collocamento, di istruzione e formazione e ovviamente i giovani stessi). Le città possono anche sviluppare i rapporti con i datori di lavoro singolarmente e presentare poi delle buone pratiche da cui gli altri possono imparare e che possono essere fonte di ispirazione per i giovani. Ad esempio, da Sky Broadcasting sono pronti a garantire un futuro ai talenti e hanno istituito l’Accademia Sky, per aiutare i giovani a raggiungere il loro potenziale e dare loro le competenze necessarie per farlo. Hanno organizzato dei programmi di formazione con gli atleti famosi come tutor nelle scuole; hanno fornito opportunità di utilizzare la tecnologia per creare informazione; e fornito esperienze di lavoro, tirocini, apprendistato e corsi di laurea davvero mirati.

Co-creazione
Partire da un dialogo intenso, è un breve ma importante passo verso la co-creazione da parte dei partner di una strategia integrata per affrontare l’occupazione giovanile. Stabilire insieme una visione, le priorità, gli obiettivi e un piano d’azione associato, che è regolarmente monitorato e recensionsito porterà non solo ad un approccio più coordinato ma anche al reclutamento di tutti i talenti disponibili, per ottenere risultati più efficaci. Può aiutare adiminuire l’impegno dei signoli e garantire una buona riuscita comune. Ed è uno strumento per affrontare le situazioni più difficlili, lper esempio l’equilibrio tra la domanda di competenze diverse; i legami tra istruzione, occupazione e le politiche di sviluppo economico. Quando l’enfasi di azione si sposta dal lato dell’offerta al lato della domanda, cioè i posti di lavoro, le questioni diventano più complesse e si inizia a parlare di investimenti interni, settore e politica dei cluster, catena del mercato, sviluppo del business soprattutto di competitività.

Anche i datori di lavoro devono aggiornarsi!
Non sempre le esigenze dei datori di lavoro e la creazione di maggiori opportunità per i giovani vanno di pari passo. Incoraggiare e convincere i datori di lavoro per aumentare le opportunità di impiego potrebbe non essere sufficiente. Esistono datori di lavoro che non hanno a cuore l’occupazione giovanile : offrono poche posizioni nuove, salari bassi, nessuna esperienza di lavoro o di apprendistato e sono reticenti e soprattutto non vogliono impegnarsi con la città e le altre parti interessate. Il cambiamento affrontata più facilmente attraverso il peer to peer (cioè datore di lavoro-datore di lavoro). Stessi settori possono aprire il confornto sulle buone pratiche e sui modelli ripetibili. Il ruolo della città qui potrebbe essere quello di fornire le ricerche necessarie e sostenere le varie fasi di interazione. Nella Leeds City Region, per esempio, è stato calcolato che il movimento di 1000 perosne nel mondo del alvoro genera un entrata economica di 25 milioni l’anno.

E per quanto riguarda i giovani ?
Coinvolgere i giovani, e in particolare offrire opportunità per i giovani di parlare delle proprie esperienze ed ambizioni è un valore aggiunto prezioso. Ascoltare le loro voci e incoraggiare il dialogo con i datori di lavoro contribuirà a migliorare la comprensione reciproca e aumenterà la consapevolezza sia di ciò che i giovani hanno da offrire sia di ciò che i datori di lavoro stanno cercando. Può anche stimolare l’innovazione nel modo in cui si connettono tra di loro sul mercato del lavoro. Vale la pena sottolinearlo: sono i datori di lavoro che creano posti di lavoro. Abbiamo bisogno di un maggior numero e maggior qualità di posti di lavoro per i giovani. I datori di lavoro sono al centro della soluzione, così come lo sono le città. Le città devono creare una relazione davvero stabile, quasi sposare i datori di lavoro.

Professor Mike Campbell