Innovare le città nell’apprendimento. La storia dietro il primo Urbact city Festival

Il recente URBACT Festival City, che si è tenuto a Riga dal 6 all’8 maggio, si è posto l’obiettivo di ispirare le città attraverso lo scambio e l’apprendimento innovativo. Uno degli obiettivi fondamentali del programma URBACT è quello di sostenere le città nella loro capacità di sviluppare e attuare strategie urbane e interventi integrati. Eventi come il City Festival sono parte di una strategia globale del programma, insieme ai network urbani, alla capitalizzazione delle conoscenze urbane e ad altre iniziative (come le Summer University, i seminari di formazione nei 29 Stati membri e i programmi di formazione per i rappresentanti eletti in tutta Europa).

URBACT ha una comprovata esperienza nella progettazione e realizzazione di esperienze di apprendimento innovative. Uno studio condotto da Ekos pubblicato nel 2014 ha posto in evidenza che: “URBACT ha un approccio senza eguali nell’applicazione di una vasta e complementare gamma di concetti di apprendimento che sono considerati all’avanguardia. Questi includono i concetti di ‘apprendimento collettivo’ e ‘comunità di pratica’ connessi all’ “Action Learning approach”. Con questo nuovo evento – il City Festival – speravamo di far incontrare tutte le città dell’Ue e di fornire un nuovo tipo di piattaforma per i professionisti urbani per imparare, ispirare e per ispirarsi reciprocamente sul futuro delle città.
Le iscrizioni sono arrivate già un mese prima dell’evento e dal feedback dei partecipanti possiamo essere sicuri che le 470 persone che hanno partecipato hanno apprezzato l’esperienza. Per di più, il 91% ha dichiarato che la propria conoscenza generale era migliorata dopo il Festival! (1)

Ma cosa sappiamo di come le città imparano? Come abbiamo fatto ad adeguare l’approccio URBACT al Festival? Quali sono stati i principali fattori di successo? Qui alcune riflessioni post evento su ciò che è stato fatto al City Festival.

Un programma equilibrato con ricchi e vari input tematici
La scelta dei temi affrontati durante le sessioni è stata attentamente curata per rappresentare le diverse sfide urbane e le pratiche di Urbact. Le questioni di carattere ambientale, economico e sociale sono state affrontate con esempi tratti da tutti gli angoli dell’Unione europea, con relazioni sui contesti urbani più innovativi, che vanno dall’innovazione sociale, alle città compatte, al placemaking, alla riqualificazione sostenibile, alla mobilità e molto altro ancora. È importante sottolineare che ogni partecipante è stato in grado di fare le proprie scelte per selezionare i temi urbani di maggior interesse per la sua città e creare un percorso di apprendimento personalizzato attraverso il Festival.


URBACT ha generato conoscenza

La lista dei partecipanti al Festival composta da esperti, presentatori, leader walkshop, coordinatori di workshop, inspired speakers sono stati tutti reclutati dal pool di conoscenze generate dal programma URBACT II e dai suoi partner. E’ stato un talento “cresciuto in casa”. Persone che hanno una comprensione della necessità di approcci integrati e partecipativi, familiari con i metodi URBACT, disposti a condividere le lezioni, la conoscenza e gli esperimenti, così come sia i fallimenti che i successi in modi fantasiosi. In tutte le sessioni vi sono stati suggerimenti pratici e concreti per strumenti e soluzioni che le città possono utilizzare. Spesso il trasferimento anche di piccole idee per i diversi approcci urbani può innescare miglioramenti sottili ma distinti nella pratica ‘a casa’. Sappiamo che queste piccole idee, generate dall’ascolto delle esperienze delle altre città, possono essere decisive nel cambiare le pratiche esistenti.
Grazie per un evento così stimolante! Torniamo a casa con un sacco di energia per andare avanti! – Rappresentante della città, rete Urbact


Alti livelli di interattività

Il livello di interattività, con piccoli gruppi che lavorano insieme in quattro momenti diversi, in diverse sessioni, è stata una vera sfida logistica per un grande evento. Il team del Festival ha preparato con attenzione i gruppi per ogni sessione per avere 5 o 6 componenti come dimensione ottimale del gruppo per facilitare una buona conversazione, e mescolando continuamente i partecipanti per l’URBACT Café, l’Unpacking Knowledge e l’Idea Factory, in modo da coinvolgere i partecipanti in gruppi diversi, per incontrare nuove persone che hanno preso parte alle diverse sessioni tematiche. In questo modo lo scambio tematico è stato massimizzato, i partecipanti hanno avuto modo di parlare di diversi argomenti ed hanno avuto una buona esposizione ad altre prospettive.

Combinare metodi per diversi modelli di apprendimento
Dall’esperienza delle reti URBACT siamo consapevoli della necessità di utilizzare strumenti per supportare l’apprendimento visivo, uditivo e cinestetico delle esperienze efficaci per i gruppi di esperti urbani provenienti da diversi paesi, di cui la maggior parte non sono anglofoni. Tutte le sessioni avevano forti input visivi nello schema e nelle presentazioni. La maggior parte aveva un elemento di movimento fisico. Cambiare i gruppi e le posizioni per ogni sessione è stato anche un modo per massimizzare il potenziale creativo e fare in modo che nessuno rimanesse bloccato o si annoiasse. Vivere questi metodi direttamente davvero ha aiutato i partecipanti a comprenderne il valore.
Per la prima volta ho capito che cosa significa veramente ‘interattivo’. Grazie! – rappresentante di una città della rete Urbact

Riflessione individuale e collettiva
Compresi nel programma, ci sono spazi per conversazioni strutturate per elaborare la conoscenza e l’esperienza del Festival a metà strada e in punti finali. Questi momenti di riflessione critica e costruzione del significato, un pensare ad alta voce e il pianificare le azioni che potrebbero essere utilizzate a casa propria, contribuiscono ad evitare una situazione di sovraccarico di input o di acquisizione di conoscenze teoriche passiva. Un’ulteriore innovazione è stata la Idea Factory e l’uso di scatole di cartone per lavorare, con una serie di compiti scritti in buste attaccate sul lato. Le “risposte” o “soluzioni” sono state disegnate sulla scatola, con una esposizione finale e una walk gallery di tutti i risultati emersi.

Catturare le idee
Fin dall’inizio ad ogni partecipante è stato dato il compito di ‘collezionare, collegare e co-creare’ sul tema delle tendenze urbane, come il filo conduttore che attraversa tutte le attività. Il pacchetto del Festival conteneva, tra l’altro, un giornale di bordo e grossi post-it, per documentare intuizioni, idee e pratiche lungo la strada. Le opportunità per condividere queste informazioni è stata possibile durante le piccole sessioni di gruppo e nelle reti informali. I singoli report sono stati portati a casa come promemoria.

La città di Riga come ancora e sfondo
Diversamente dalla maggior parte delle conferenze internazionali è stata sviluppata una strategia consapevole per interagire con Riga, con i suoi abitanti e con gli stakeholder urbani. Il sindaco di Riga, Nils Usakovs, ha dato un benvenuto formale. Le reti URBACT hanno guidato poi una serie di Walkshops, un safari urbano per la città, per collegare i risultati del loro lavoro alle sfide e agli approcci urbani di Riga, per far vivere le questioni urbane, vedendo, toccando e sentendo la città a lavoro.

L’atmosfera del Festival
La creazione di un’atmosfera del Festival è stata la chiave del successo. Al centro della manifestazione c’è stata l’idea che dovesse essere celebrata la conoscenza urbana e che i responsabili politici delle città e i professionisti potessero incontrarsi in modo positivo per trarre ispirazione. L’atmosfera è stata creata dal design colorato che ha vestito gli spazi del Palazzo dei Congressi, dall’apertura con i coriandoli, pop – up e da arredi in cartone mobile. Musica, palloncini, esercizi rompighiaccio, tra cui flash mob, cortometraggi mostrati ogni mattina del giorno precedente e scatole di lavoro hanno aggiunto dinamismo. La sfida social media #SeenInRiga #URBACTFest ha amplificato i messaggi del Festival. Lo Storify della manifestazione può essere letto qui.

Ci sono state molte opportunità per creare reti informali nei meetup mattutini, e naturalmente durante il party finale. Il Festival ha dato più di un consenso, ha fatto un esplicito invito a tutti a divertirsi, a mettersi in gioco e ad essere creativi.
Ciò che io voglio portare a casa è sicuramente l’atmosfera, un ‘atmosfera di trasformazione. Grazie al team di URBACT per aver contribuito a ridisegnare il format delle conferenze e a dare fiducia agli organismi pubblici per sfidare le convenzioni e rischiare!

Strategic Design Scenarios Killing the powerpoint and the keynote

Investimenti e ricompense
Il Festival è stato per mesi nel planning. Lo sforzo richiesto per organizzare un evento multitematico è ovviamente maggiore rispetto ad un evento più tradizionale. La squadra ha lavorato per costruire con attenzione il programma, per ottenere l’equilibrio e il ritmo giusto, per una nuova immagine dello spazio del centro congressi con pareti mobili, giocando con l’aspetto grafico, la creazione di playlist e persino testando la resistenza delle strutture in cartone riciclato saltandoci su. Alla fine è stato enormemente gratificante vedere i risultati: il calore e l’entusiasmo con cui i partecipanti hanno salutato vecchi amici e creati di nuovi; l’energia con cui sono state realizzate tutte le attività, le note copiose nel diario del Festival, guardando le persone che ascoltano gli incontri di “Meet the cities” e l’incredibile creatività di essere visti e sentiti in una miriade di conversazioni e sulle scatole finali di Idea Factory. Quindi, alla fine, il fattore più importante per il successo dell’intero Festival è stato l’atteggiamento positivo e l’impegno totale di tutti i partecipanti.

L’eredità per il futuro urbano
La più grande ricompensa è vedere questa energia e unità trasformate in cambiamenti nelle città, nel futuro urbano. L’eredità del Festival è dare vita a nuove soluzioni, cambiare l’atteggiamento mentale, una maggiore creatività e un progetto di idee, un cambiamento nella consapevolezza e comprensione di importanti temi urbani e capacità migliorate per l’applicazione di nuove idee per lo sviluppo sostenibile e partecipativo. Infine ci auguriamo che il Festival abbia influenzato il modo in cui le città funzionano, alzando i livelli di efficienza, ispirazione e innovazione.
Come ha commentato Stephen Duffy della Commissione europea:
Vogliamo vedere l’imprevisto, vogliamo potenziare le città, vogliamo vedere le nuove idee. Quando vedi questo livello di creatività dalle città è abbastanza rassicurante.

(1) Tra i partecipanti che hanno compilato il questionario di valutazione

di Sally Kneeshaw

Articolo originale: http://urbact.eu/innovating-city-learning-inside-story-first-urbact-city-festival