Pubblicati gli “URBACT Capitalisation Work” 2015

Come affrontare le questioni delle nuove economie urbane, dei bisogni lavorativi delle nuove generazioni, della rigenerazione sostenibile e l’innovazione sociale nelle città? Le risposte e le buone pratiche su come le città stanno lavorando riguardo queste sfide si possono trovare nelle ultime pubblicazioni URBACT.

Le pubblicazioni dei gruppi tematici URBACT recenti forniscono alle città esempi e strumenti per i professionisti per affrontare le diverse sfide dello sviluppo urbano. Ognuna delle pubblicazioni approfondisce gli argomenti economici, lavorativi, di rigenerazione sostenibile e innovazione sociale e fornisce casi studio per evidenziare le buone pratiche. Anche se ogni argomento ha una sua pubblicazione, sono tutti strettamente interconnessi tra loro : questo aiuta a dimostrare che una soluzione integrata è fondamentale per affrontare le sfide urbane. «vi è un riconoscimento crescente per un approccio sempre più territoriale delle città» Come ha dichiarato l’autore di ‘Nuove economie urbane” c’è una crescente consapevolezza che le città devono muoversi verso approcci sempre più territoriali.

Questo significa basarsi sulle qualità e le risorse esistenti, creare un network tra industrie già connesse sul territorio tra loro grazie al settore di appartenenza, mobilitare le imprese e i cittadini per innovare e impegnarsi nella scoperta di nuove specializzazioni. Le città sono in costante cambiamento e queste pubblicazioni aiuteranno gli attori locali a scoprire varie soluzioni e implementazioni dei metodi a misura delle nuove generazioni. Fra i vari temi ci sono lo sviluppo economico e le politiche utili a favorire l’impiego dei giovani, il lavoro con i cittadini per una vita più sostenibile; lo sviluppo di una amministrazione comunale partecipativa e vari altri. Le pubblicazioni hanno lo scopo di sostenere il lavoro dei mprofessionisti urbanie dei decision-makers in tutta Europa per le politiche locali più sostenibili e integrate. I lettori potranno approfondire tutti gli elementi applicabili alle specificità delle loro città.

Le città come possono favorire lo sviluppo delle nuove economie urbane ?
Una risposta a questa domanda si può trovare nella pubblicazione “New urban economies”: how can cities foster economic development and develop ‘new urban economies” che discute come le città dovrebbero connettere le iniziative di sviluppo economico locale con le sfide delle imprese e anche con l’innovazione sociale. E, soprattutto la crescita economica dovrebbe diventare un beneficio per tutti i cittadini e non dovrebbe in nessun modo compromettere l’ambiente. Con il lancio di Dublinked, la città di Dublino è riuscita a lanciare un portale open data che viene utilizzato dalle amministrazioni locali, dalle aziende e da istituti di ricerca. Per spingere gli utenti e i fornitori a partecipare, Dublino organizza degli ‘hack days’ utili a promuovere l’innovazione open data con cui si possono sviluppare applicazioni per risolvere diverse sfide urbane. I due principi fondamentali che la pubblicazione evidenzia sono “in primo luogo, le città devono basarsi su specifiche attività locali, sui proprio punti di forza e sulle tradizioni, e il loro collegamento con promettenti nuove specializzazioni e reti di business-innovazione esterni. In secondo luogo le città devono svilupparsi attraverso una partnership focalizzata, una co-produzione composta da diversi soggetti interessati. ” La comunità locale di surfisti a San Sebastian, Spain è un buon esempio di triplo network (università, imprese e istituzioni) ed è la prova di come delle iniziative legate al surf possano essere utili a far crescere l’economia locale. Anche se spesso è difficile riuscire a promuovere nuove forme di economia urbana, la pubblicazione sottolinea la presenza di un graduale cambiamento per quanto riguarda lo sviluppo economico e l’adeguamento legale. A svilupparsi sono stati anche nuovi settori economici come quello del digitale, della green economy, della salute e dell’economia partecipativa.

Cosa possono fare le città per implementare l’occupazione giovanile ?
La pubblicazione “Job Generation for a jobless generation” comprende una serie di articoli, opinioni, casi studio e interviste che sottolineano l’importanza di dare priorità al tema dell’occupazione giovanile in tutte le città europee. Vengono anche introdotti i due filoni della ricerca : cosa le città possono fare sia per comprendere al meglio la sfida dell’occupazione giovanile e sia per per aumentare effettivamente gli impieghi. L’esempio della città di Igualada riguarda la “promozione di lavori tessili legati ai giovani che garantirebbe un lascito duraturo nell’industria tessile e nell’affrontare il tema dell’occupazione giovanile. Ciò ha comportato una campagna che mirava a reinventare l’industria e a renderla più attraente – soprattutto per i produttori di design – sulla base di una chiara evidenza che si tratta del settore con più futuro in città. Questa esperienza è stata seguita attraverso un’attività di networking per consentire alle micro imprese che operano nel settore di lavorare insieme per sviluppare ad esempio collezioni di moda in collaborazione, aumentando così il loro potenziale di vendita e anche le possibilità creare nuovi posti di lavoro. Il caso della città di Leeds rende nota la loro strategia 5-3-1 che ha l’obiettivo di creare occupazione nel territorio. L’esempio è particolare in quanto mette in relazione l’agenda dell’occupazione con con la crescita del lavoro e nello specifico crea un network tra le comunità di impresa, le autorità locali e le università e le scuole. Questo ha portato alla creazione di servizi di apprendistato, che accrescono l’esperienza pratica dei ragazzi e li fanno affacciare alle varie possibilità lavorative che offre il territorio. Thessaloniki è un’altra città presa come esempio nella pubblicazione.

Come possono le città sviluppare delle strategie a lungo termine per integrare l’uso sostenibile e carbon free delle risorse e uno sviluppo sociale più equo?
La pubblicazione “Sustainable regeneration in urban areas” esamina le principali sfide che le città devono affrontare riguardo questi temi e documenta alcune delle soluzioni che sono state applicate e hanno avuto successo con azioni urbane sostenibili di tutta Europa. Mentre l’enfasi è sugli interventi fisici a livello locale nelle città, la pubblicazione esamina anche la più ampia dimensione sociale e istituzionale della sostenibilità. Le città europee stanno trovando le loro soluzioni specifiche per la rigenerazione urbana ed è l’esempio della “città di Amburgo che ha adottato la sua impresa urbana « a city-owned enterprise » per permettere la riqualificazione di Wilhelmsburg ; mentre Vilnius si è focalizzata sulla partnership tra quartieri e stakeholder molto professionali come nel caso del Parco dell’Architettura (una rigenerazione di un sito urbano post industriale abbandonato) oppure includendo comunità e associazioni di residenti come nel caso di Zirmunai Triangle (una tenuta ad uso abitativo ristrutturata).

Come può l’amministrazione cittadini essere vicina ai cittadini e andare incontro a tutti i bisogni sociali ?
La pubblicazione “Social innovation in cities” riguarda l’innovazione sociale dal punto di vista della città. L’innovazione sociale è un indicatore di soluzioni innovative, nuove forme di organizzazione e nuove interazioni per affrontare i problemi sociali. “Al fine di promuovere e beneficiare di innovazione sociale, le città hanno bisogno di cambiare i loro sistemi di governance e di aprire il processo a tutti gli attori locali: dall’amministrazione ai cittadini, tra cui le ONG e altre parti interessate. Questi cambiamenti nella governance della città sono essi stessi una forma di innovazione sociale. L’innovazione risiede nel fatto che la governance non è vista come un processo isolato, separato dalla realtà e dai cittadini, ma cerca di sperimentare nuovi metodi di lavoro all’interno dell’amministrazione insieme alle parti interessate e ai cittadini”. Il caso di Amersfoort e Gdańsk sono presentati nella pubblicazione che apre una finestra sull’approccio partecipativo in Olanda e sullo scambio di idee a partire dal basso, dai cittadini della Polonia. In entrambi i casi si può notare che ci sono diversi modi con cui le città possono adattarsi e introdurre nuove soluzioni. Il video della storia di Amersfoort è visibile here. Tutti i workshop si possono riascoltare e trovare here (Capitalisation Workstreams per il biennio 2014-2015)