Riflettori sulle città: Atene, una metropoli Urbact del cibo

Atene ha percorso una lunga strada, dall’essere una città con un indice pari allo zero di autosufficienza alimentare, è passata ad introdurre le politiche alimentari come priorità del suo programma politico. Scopriamo in che modo ci è riuscita e come Urbact le è stata di supporto. Atene, una città storica che si è trasformata in una metropoli moderna: cosa si può dire della sua cultura alimentare?

Atene è una metropoli urbana europea unica nel suo genere. Con una storia di oltre 3.000 anni, rappresenta una delle aree più dense dell’UE con diversi problemi e sfide da affrontare. Ultimamente Atene è sotto i riflettori dei media di tutto il mondo a causa degli effetti della grave crisi finanziaria che la Grecia ha dovuto affrontare. Riguardo il profilo della sua popolazione, si deve tener presente che il Comune di Atene comprende solo la zona centrale della città che ospita 660.000 abitanti. L’area metropolitana, invece, include quasi l’intera Regione dell’Attica con 58 municipalità e una popolazione stimata di 3,75 milioni nel 2014. Se si includono nell’area metropolitana le vicine città satellite di Calcide, Thiva e Corinto, allora la popolazione totale raggiunge un numero molto più alto, creando una situazione unica in quanto quasi la metà della popolazione della Grecia si trova qui.

L’impatto sulla domanda di trasporto, reti energetiche, alloggio, logistica e approvvigionamento alimentare è ovviamente molto importante. Nel corso degli ultimi due decenni Atene ha anche assistito ad un’esplosione di popolazione immigrata. Oggi infatti, ospita tutte (magari con qualche eccezione) le civiltà e le nazionalità del mondo, un fatto che ha trasformato Atene in un’ autentica metropoli.

Per quanto riguarda la produzione alimentare, l’espansione urbana ha ridotto terreni agricoli nella regione dell’ Attica e ha colpito soprattutto alcuni quartieri. Ad esempio, Mesogheia, una zona dell’Attica Orientale, una volta centro di produzione agricola, ora ospita il nuovo aeroporto E. Venizelos, un progetto che ha creato pressioni per le abitazioni e i terreni agricoli presenti. Allo stesso modo, Thriasio Pedion nell’Attica occidentale, un’altra zona agricola, è stata trasformata in una zona logistica e industriale, eliminando del tutto la produzione agricola. Di conseguenza, l’Attica e la città di Atene sono i centri per l’importazione di prodotti agricoli provenienti dalla Grecia rurale e dall’estero. Atene, in particolare, non ha una sua produzione agricola e come città ha ottenuto lo 0% di autosufficienza alimentare.

Per quanto riguarda la cultura alimentare, i greci in generale, gli Ateniesi in particolare, si sono allontanati dalla dieta mediterranea tradizionale legata al benessere e alla salute, per seguire la dieta contemporanea “globale”. Secondo Giorgos Keranis, esperto di cibo e collaboratore dell’Agenzia Athens Development and Destination Management, “negli ultimi 35 anni, le famiglie hanno completamente cambiato i loro modelli nutrizionali allontanandosi dalla dieta greca tradizionale verso una dieta occidentalizzata a base di carne, grasso e cibo già pronto; per esempio il consumo di carne pro capite delle famiglie ammonta a 4,5 chili, rispetto al chilo di qualche decennio fa. Si è creato così un circolo vizioso in cui l’urbanizzazione ha eliminato la produzione agricola, aumentando le importazioni alimentari, cambiando così il modello nutritivo, da un lato a causa della scarsità produttiva, dall’altro per la domanda di importazione dei “moderni modelli” occidentali. Tale cambiamento è evidente nella ristorazione nonché nelle imprese di catering, in cui è difficile trovare un menù completo a base di prodotti locali che rappresenti una vera e propria dieta greca”.

Per queste ragioni, si potrebbe pensare che una discussione relativa ad iniziative legate al cibo ad Atene non sarebbe ben accolta. Ancora di più in tempi di crisi, in quanto l’alimentazione è diventata una necessità di base piuttosto che una cosa da essere migliorata; comunque ad Atene atteggiamenti verso il miglioramento delle procedure di coltivazione, produzione, distribuzione e consumo alimentare sembra stiano guadagnando l’attenzione di individui, famiglie, gruppi, organizzazioni e imprese alimentari.

urbact orto bambini(Nella foto: I bambini si prendono cura del loro orto all’asilo di Plaka)

ll Comune di Atene partecipa in qualità di partner del progetto, attraverso l’Agenzia Athens Development and Destination Management, alla rete URBACT “Sustainable Food in Urban Communities“. Grazie a questo impegno, sfide come agricoltura urbana, alimentazione, educazione alimentare, distribuzione alimentare e green jobs sono discussi e trattati progressivamente a livello locale.

L’alimentazione è l’elemento centrale anche delle altre due reti URBACT II nelle quali gli enti locali di Atene sono coinvolti come partner. Il progetto della Regione Attica affronta i problemi legati ai suoi mercati alimentari all’aperto e coperti attraverso la sua partecipazione al network URBACT Markets.

Nel frattempo, più di recente, il Comune di Korydallos ha iniziato a lavorare sul concetto di strategia gastronomica locale attraverso le “Gastronomic Cities”. L’area metropolitana di Atene è pronta a diventare una URBACT “Food Metropolis”. Poiché ci sono molte sfide comuni tra queste reti, si prevede di combinare alcune fasi e sviluppare il lavoro insieme nel prossimo periodo.

Sia Elpida Papadopoulou della Regione dell’Attica che Andreas Alexopoulos della città di Korydallos confermano che URBACT è stata un’opportunità unica per sviluppare partnership. Come afferma Elpida Papadopoulou “stiamo discutendo problemi legati all’alimentazione con diversi attori interessati – in qualità di membri aderiscono i reciproci Gruppi di supporto locale – questo non sarebbe stato possibile al di fuori di URBACT.”

L’introduzione della politica alimentare come priorità chiave dell’agenda politica

Processi decisionali partecipativi e coinvolgimento dei cittadini nella programmazione politica sono aspetti ancora poco presenti in Grecia, ottenere la fiducia tra gli attori coinvolti che avrebbero fatto parte del Gruppo di Supporto Locale della rete “Alimentazione sostenibile” non è stato proprio un passo facile.

Secondo Dina Tsamourtzi dell’Agenzia “Development and Destination Management” di Atene, “in un primo momento molti dei rappresentanti delle parti interessate hanno pensato che questo avrebbe minacciato la proprietà delle loro attività, quindi per noi è stata una sfida enorme essere in grado di guadagnarci la loro fiducia. Allo stesso tempo, la politica sull’Alimentazione Sostenibile è una novità nella realtà greca, sia a livello di governo nazionale che di quello locale. E’ quindi una grande sfida, in modo concreto e simbolico, introdurre la politica alimentare ad Atene dal momento che è la capitale della Grecia. Ciò richiede in gran parte che le politiche alimentari entrino a far parte delle discussioni delle autorità municipali, capire la loro importanza e, infine, adottare un quadro di riferimento per la creazione e l’attuazione delle politiche in modo sistematico.

Tutto questo non è per dire che le azioni, o i progetti legati all’alimentazione sostenibile non vengano implementati dal Comune di Atene, dalla società civile e dagli attori economici. Al contrario, ci sono molte attività in atto che seguono i temi e le questioni che l’ “Alimentazione Sostenibile” sta cercando di promuovere. Ad esempio, orti per le scuole, “biowaste” – un programma volto al compostaggio dei rifiuti alimentari – strutture di sostegno alimentare per i meno privilegiati e il rilascio di autorizzazioni per lo sviluppo di mercati di agricoltura biologica nel centro della città (non ancora implementato per cause legislative). Inoltre, sono organizzati programmi di cucina collettiva per i poveri ed eventi che promuovono la gastronomia locale; negozi e ristoranti che spostano la loro attenzione verso i prodotti locali; sforzi accademici verso una alimentazione sana; NGO per promuovere modelli nutrizionali sostenibili, nel tentativo di attirare l’attenzione di turisti locali e non.

Tuttavia, mancano due collegamenti: (a) il legame tra autorità comunali e società civile è ancora debole e (b) il collegamento tra l’intenzione di un sistema alimentare sostenibile e le azioni connesse. Secondo George Keranis “abbiamo bisogno di rafforzare la politica partecipativa e di promuovere una politica agroalimentare generale basata su dati, strategie ed obiettivi concreti. Il Metodo URBACT si rivela uno strumento eccezionale per realizzare una strategia ben definita. E dal momento che l’onestà è la miglior politica, c’è ancora tanto da fare per arrivare a dei risultati. Siamo ancora all’inizio”.

Altre idee sono ancora in una fase iniziale di pianificazione all’interno del team “Alimentazione Sostenibile”, ma potrebbero svilupparsi nei principali interventi; in alcuni casi vengono affrontati temi di rigenerazione della città. La creazione di una Fattoria Urbana comunale a Elaionas (un’area dismessa che si trova tra Atene ed il Pireo) potrebbe innescare discussioni circa la rigenerazione di tutta l’area che ora è caratterizzata da problemi sociali e degrado. L’identificazione delle proprietà pubbliche che possono essere utilizzate come orti urbani è un’attività che può creare le condizioni per un rinnovo urbano. Ad esempio la creazione di un orto botanico presso l’Accademia di Platone dopo aver bonificato il terreno potrebbe creare le condizioni per un potenziamento del quartiere, è stato infatti accolto positivamente dai suoi abitanti. Inoltre, sono in discussione le attività per il pubblico più ampio, come l’organizzazione di corsi gratuiti di agricoltura biologica con il sostegno dei membri del Gruppo di Supporto Locale o la distribuzione di una “scatola per l’agricoltura biologica / toolkit” per la creazione di piccoli giardini urbani.

Capacity building: una reinterpretazione del concetto di politica alimentare

Nell’ambito dell’operazione un gruppo di attori chiave ha avuto la possibilità di interagire attraverso il Gruppo di Supporto Locale. Il numero dei membri del gruppo è oscillato, ma alla fine è cresciuto. Secondo George Keranis “l’atteggiamento iniziale verso la costruzione del gruppo era di diffidenza. Abbiamo dovuto capire in modo chiaro a che punto siamo riguardo la politica partecipativa e quella alimentare. Atene ha così iniziato con un piccolo esperimento. L’idea principale non era quella di costituire un super-grande e inclusivo Gruppo di Supporto Locale, ma seguendo la metodologia URBACT, abbiamo optato per uno più piccolo e funzionale, con attori che attuano alcune best practices “Il passo successivo è stata la parte rischiosa: dare un quadro di riferimento per quanto riguarda i problemi e le politiche alimentari ad Atene, è stato lasciato alla disponibilità dei partecipanti a contribuire nel modo che ritengono più opportuno. “Come previsto, i risultati variano, tuttavia vi è un importante elemento di innovazione: i partecipanti hanno deciso autonomamente come avrebbero partecipato e senza nessun tipo di forzatura. Questo offre una visione chiara del punto in cui ci troviamo con ciascuno dei partecipanti e dove possiamo andare per quanto riguarda le attività e le azioni di pianificazione. Come primo passo, sembra più efficace collaborare con coloro che sono disposti a contribuire, piuttosto che “costringere” tutti allo stesso modo. “

Dopo la fase iniziale, il gruppo è composto da soggetti provenienti da diversi settori: agricoltori biologici che operano in mercati di agricoltura biologica, l’Università Tecnologica del Pireo, il Museo Ellenico di Gastronomia, Organizzazione Terra, NGO che si occupano di sviluppo sostenibile, la Stazione Radio Municipale, unioni economiche solidali come il network “Alternative Trade”, cuochi, Gastronomos – rivista sull’alimentazione con la più alta diffusione in Grecia – un asilo comunale a Plaka per lo più attivo nelle questioni ambientali e funzionari comunali – dai vice-sindaci eletti ai policy makers di diversi settori. Secondo Dina Tsamourtzi, “la loro partecipazione e la volontà di lavorare insieme sono stati gli input più importanti per il progetto e l’atmosfera è stata positiva; ciò non significa che non ci siano minacce per il futuro; abbiamo bisogno di offrire un terreno chiaro per l’azione “L’esperienza delle altre città ha facilitato il processo di apprendimento: Bruxelles come capofila, Lione e Amersfoort, ma anche città come Messina che si trovano ad affrontare lo stesso contesto politico europeo meridionale, sono state importanti fonti di ispirazione per i membri del Gruppo di Supporto Locale di Atene.

Giugno 2014: unire le competenze URBACT in un evento

Come accennato, Atene è al centro di tre programmi URBACT legati all’alimentazione, dopo che i loro membri si erano incontrati durante i seminari nazionali, era solo una questione di tempo fino a quando sarebbero state attuate idee per le sinergie. Il 27 giugno, tre partner URBACT – Atene, Korydallos e la regione dell’Attica – “si sono incontrate all’ingresso principale della storica “Varvakeios”, Mercato Centrale di Atene, per celebrare l’evento “Atene, metropoli del Gusto”. L’evento è stato organizzato in occasione della “Dichiarazione per le Giornate internazionali dei mercati”, proposto dai partner del network dei Mercati URBACT. E’ stato ospitato nei locali Synathina sul lato opposto dell’ ingresso del mercato, uno spazio aperto per usi temporanei a cittadini e organizzazioni non governative, come una piattaforma pubblica per coinvolgere i cittadini (il progetto Synathina è stato uno dei 5 vincitori del Bloomberg City Challenge). Ognuno dei tre partner URBACT ha partecipato all’evento con una diversa attività.

Piatti tipici(Nella foto: Preparazione di piatti tradizionali Afghani davanti al mercato Varvakeios)

Quattro noti chef greci che utilizzano prodotti locali biologici e di qualità nelle cucine dei loro ristoranti hanno coordinato l’evento. Inoltre, i rappresentanti delle comunità etniche di Atene sono state invitate a partecipare; l’Associazione Donne Nigeriane e l’Associazione immigrati e rifugiati Afghani, durante la manifestazione hanno cucinato ed offerto ricette tradizionali, facendo così conoscere agli Ateniesi la loro cultura gastronomica. In questo modo è stata promossa l’idea che il cibo possa unire e creare nuove amicizie tra diversi gruppi nel centro della città, concentrandosi quindi sulla sostenibilità, l’inclusione sociale e la varietà delle culture alimentari di Atene. Allo stesso tempo, i visitatori sono stati informati sulle tre reti URBACT. Durante l’evento c’è stata copertura nazionale dei media (e social media), la partecipazione positiva da parte dei cittadini ed un clima di festa. Il progetto Sustainable Food, in particolare, ha accolto un numero di visitatori che hanno dimostrato interesse per quanto riguarda il contenuto del programma e la metodologia partecipativa bottom-up. Allo stesso tempo, numerosi visitatori si sono dimostrati interessati a partecipare al Gruppo di Supporto Locale, così nuovi soggetti sono entrati a far parte del Gruppo di Supporto Locale, come ad esempio la rivista sul cibo Gastronomos e partecipanti provenienti dalla società civile e dal settore privato. Si prevede che l’evento possa influire positivamente sull’elaborazione e sulla promozione del Piano di Azione Locale. Kleomenis Zournatzis, chef e componente del Gruppo di Supporto Locale che ha cucinato durante l’evento, è stato colpito dall’impatto che ha avuto. “Anche se questo tipo di iniziative sono una tendenza importante in molte aree metropolitane di tutto il mondo, non è così comune ad Atene. E’ bello vedere che stiamo recuperando terreno ed esser parte di questo”

Un network alimentare nato per durare nel tempo

Cosa succederà nelle fasi successive? Iniziare un dibattito sulle politiche alimentari era già un passo enorme, ma che futuro avranno queste iniziative? Secondo Giorgos Keranis il network “Sustainable Food” ha portato alcune idee nuove per la città: ” Le visite da parte di Città partner come Lione e Messina, il confronto con chef, agricoltori urbani, proprietari di negozi di alimenti biologici e gli insegnanti delle scuole coinvolte in progetti locali sono stati una fonte di ispirazione degli approcci innovativi che hanno queste città. Il Gruppo di Supporto Locale URBACT si è formato in un momento cruciale ed è stato di grande aiuto per la formazione di competenze “Sembra che questo fosse il momento giusto per iniziare questa discussione. Cosa più importante, come i membri dei Gruppi di Supporto Locale hanno iniziato ad essere sempre più interessati alle attività ed il network ha iniziato ad essere più pubblicizzato, le porte dei responsabili politici si sono aperte. Hanno cominciato a capire che questa può essere una opportunità unica per una politica alimentare locale a lungo termine, che avrà un impatto sulla città”, afferma Keranis. Ovviamente, alcuni interventi proposti hanno uno scopo educativo e simbolico. Per esempio l’agricoltura urbana non può coprire i bisogni di Atene, né è possibile competere con pratiche agricole commerciali; per cambiare il modello di produzione alimentare e di distribuzione è necessario un approccio più ampio e un cambio di atteggiamento.

L’operazione del Gruppo di Supporto Locale ha anche spinto gli attori del governo locale ad includere elementi di politica alimentare nella loro programmazione generale (attraverso il Piano Integrato di Intervento Urbano realizzato dal Comune di Atene) e considerare l’utilizzo dei risultati di Sustainable Food come priorità nel nuovo accordo di partenariato della Regione Attica (che potrebbe portare ad un’iniziativa di Sviluppo di una Community Locale all’interno dell’ITI dell’Attica). Il progetto può avere un effetto profondo sul modo in cui la generazione più giovane percepisce il concetto di sostenibilità nella produzione e distribuzione alimentare e portarli ad adottare atteggiamenti diversi nei confronti del cibo. Rafforzare le partnership e mantenere rapporti di fiducia fra le parti interessate è quindi una sfida fondamentale.

Per saperne di più:

Sustainable Food in Urban Communities – URBACT website

Sustainable Food in Urban Communities Blog – Project blog 

URBACT Markets – URBACT website 

Gastronomic Cities site – URBACT website 

Mayors challenge 21 finalists– Bloomberg (Synathina Project Athens) – Website