49° Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Caminanti

Oggi si celebra in tutto il mondo il “Romano Dives”, la Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Caminanti.

Oggi si celebra in tutto il mondo il Romano Dives, la Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Caminanti. (International Roma Day).

Istituita per ricordare il primo congresso mondiale del popolo Rom che si tenne a Londra l’8 aprile 1971, occasione nella quale si adottò ufficialmente la denominazione rom (uomo) per indicare la nazione romanì, che comprende i popoli: Manouches, Kalderash, Lovara, Romanìchéls, Vlax, Domari, Nawar, Làutari e tanti altri.

In quell’occasione si adottarono anche la bandiera con la ruota rossa in campo azzurro e verde e come inno la canzone “Djelem Djelem” (Camminando camminando) composta da Yarko Yovanovich su un’aria tradizionale in lingua romanì, con riferimenti al Porajmos, ovvero allo sterminio dei rom per mano dei nazisti e in seguito degli ustascia

La Giornata ricorda anche la costituzione della “Romani Union”, la prima associazione mondiale dei Rom riconosciuta dall’ONU nel 1979.

 

Si stima che oggi i Rom nel mondo siano circa 36 milioni di cui circa 12 milioni in Europa costituendo la più grande minoranza etnica europea. In Italia, le ultime stime attestano la presenza di un numero che si aggira tra le 130.000 fino alle 170.000 presenze, di cui la metà costituito da cittadini italiani e composta per il 60% da minori di 18 anni.

 

Quello dei rom è un popolo senza terra, con una storia segnata da pregiudizi, discriminazioni e terribili pagine di persecuzione durante le Seconda Guerra Mondiale. Ma è anche una storia ricca di sfide legate all’integrazione e all’evangelizzazione. L’odierna Giornata internazionale dei rom, sinti e caminanti è in particolare un’occasione per ricordare questo popolo, composto da uomini, donne e bambini spesso ignorati.

 

Il Romano Dives e l’emergenza Covid-19

In occasione della Giornata internazionale dei Rom del 2020, la Wikimedia Serbia aveva organizzato un global edit-a-thon su Wikipedia: volontari di tutto il mondo potranno scrivere e migliorare gli articoli sulle minoranze Rom, la loro identità, storia e cultura. “Diffondere la conoscenza per combattere le barriere ancora troppo comuni di pregiudizio e discriminazione che si trovano ad affrontare troppo spesso durante l’accesso all’occupazione, all’istruzione, all’assistenza sanitaria, servizi pubblici e sociali e altri settori della vita. Il popolo Rom, la più grande minoranza d’Europa, hanno una ricca storia e hanno compiuto notevoli contributi alla società. Il loro patrimonio artistico e culturale è troppo spesso ignorato o inosservati, quindi con questa campagna vogliamo iniziare a fare le cose per bene”.

In considerazione del fatto che l’emergenza coronavirus Covid-19 costringe la maggior parte delle persone nelle proprie case, gli organizzatori hanno modificato l’evento in un six days global edit-a-thon, dal 7 aprile al 12 aprile, sempre rispettando le indicazioni #staysafe #stayhome.

 

L’emergenza coronavirus Covid-19 risulta particolarmente insidiosa per quella parte della popolazione Rom che vive in insediamenti irregolari dove, secondo Dijana Pavlovic – rappresentante del movimento della comunità rom e sinti Kethane – “il pericolo di contagiarsi è molto alto perché ci sono tante persone in spazi piccoli, privi di servizi e spesso addirittura senza acqua. In questo momento di emergenza devono essere messi da parte una volta per tutte le politiche dell’odio, dell’emarginazione, perché si parla di una minoranza, non riconosciuta, di cittadini italiani europei privata di ogni tipo di diritto fondamentale, dall’accesso all’acqua, alla sanità. Da anni la comunità rom e sinti in Italia si batte per il riconoscimento dello status di minoranza che possa permetterle di avere accesso ai diritti base di ogni cittadino italiano. Oggi tale riconoscimento diventa ancora di più una questione di vita o di morte. E non una battaglia politica”.